Diciamoci la verità. Il nostro problema oggi è che non siamo più capaci di confrontarci né con il negativo , né con la differenza , se non nei termini di una semantica e una logica di potenziale annientamento. Oggi, "l a questione ", non solo politica ma culturale , è tutta qui: il prevalere di un approccio "militare" ai problemi del "negativo", della "differenza" e alla fine della relazione con l' "altro". Ne abbiamo avuto una drammatica e sorprendente conferma anche durante le vicende della pandemia , quando anche gli scienziati , schierati con le loro truppe cammellate , in vari modi, hanno dimostrato, secondo una tesi da tempo enunciata da Norbert Elias, che anche la scienza, alla fine, è una lotta per il potere , dove obiettivo rilevante diventa l'annientamento degli avversari. Tutto questo ovviamente al di là degli indispensabili contributi della scienza alla soluzione dei problemi dell'umanità. Del resto
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