Esercizi spirituali per l’estate
“ L’arte non riproduce il visibile, ma lo rende visibile” . La comune, e ingenua , convinzione che il visibile delle cose sia visto in modo ovvio e « naturale », «senza sforzo», sembra rendere quella frase paradossale, quasi una forzatura. Eppure quell’affermazione di P. Klee dà da pensare! E non è un caso che sia un pittore, un artista a pronunciarla. Infatti “il pittore non ci fa vedere quel che anche da soli avremmo visto, ma ci restituisce una visione inedita , ci fa vedere le cose con un occhio diverso da quello abituale. La pittura autentica, scoprendo alla nostra vista quel che ci sfuggiva , suscita scandalo spesso, stupore sempre” (A. Masullo). Questo perché l’artista appartiene a quella categoria di individui, come i mistici e gli amanti , in grado di trascendere il significato superficiale che le cose hanno di per se stesse . Abbandonare una comprensione troppo immediata delle cose e delle persone e riuscire a cogliere e rivelare ciò che rimane nascosto in e