Quale futuro? Come rispondere a questa domanda senza uscire dalla camicia di forza dei modelli di pensiero regolati troppo su consuetudini e aspettative, considerate ovvie? A distanza di secoli, ormai, da quando l’umanità, a partire dalla rivoluzione scientifica, ha cominciato ad autocomprendersi prevalentemente proiettata verso il futuro e non più ossessivamente rivolta solo verso l’origine e il passato, non sarebbe il caso di dare un senso pieno e adulto all’ idea di futuro ? Senza trepidazioni e timidezze! Infatti, il futuro è tale perché ci viene incontro da un “ altrove ”, dal futuro appunto e non può sempre essere la rassicurante proiezione del nostro prevedibile presente! Il vero senso del “ nuovo ” (questo dio – per il resto - tra i più adorati oggi!) è qui . Il nuovo non può essere solo l’ultimo telefonino o l’ultima play station o l’ultima moda. Il nuovo è il “ novum ”, il “ nuovo-nato ”, quello che, nonostante tutte le tecniche diagnostiche che rilevano ra
Per chi non vuole smettere di pensare, di immaginare e di sentire "OLTRE"