Se mettiamo insieme la difficoltà di interpretare testi scritti , (non solo, ahimè, da parte dei ragazzi!), con la carenza di una filosofia della storia , potremmo forse capire molti incomprensibili comportamenti attuali. Come spiegare infatti l'intrigo caotico tra rifiuto della scienza , la presunzione di sapere senza specifiche competenze, l' ambiguità sul carattere universale dei diritti umani fondamentali, l'inquietante e pericolosa equidistanza tra regimi liberali e quelli autoritari o dittatoriali? E che dire di quanti chiedono a popoli interi di rinunciare alla loro libertà di dopo aver denunciato per mesi e anni la "dittatura", solo per l'obbligo della mascherina e di green pass? Come giustificare curiose forme di pacifismo che fanno spesso rima con cinismo , e non hanno niente a che vedere con Gandhi? Come dare senso a tanti cervelli, apparentemente sani e rispettabili, scoppiati fino a lanciare, come proiettili, residui organici in t
Contra factum non est argumentum , dicevano i logici antichi. I n effetti è vero, ci sono alcuni fatti ai quali si deve rispondere solo con altri fatti . Non bastano le dichiarazioni di principio, né l'ostinata ricerca di ipotetiche ragioni. In certi momenti della storia , momenti così " affilati " da lasciare cicatrici (R Calasso), la sola proclamazione di valori e di principi , corre il rischio di diventare un astratto esercizio retorico e una inutile esternazione, se non si indica la strada attraverso cui quei valori possono farsi storia e tradursi in scelte concrete e immediate . Anzi, in alcuni casi, le pure dichiarazioni equivalgono solo a un girarsi dall'altra parte . E tuttavia ci sono casi di fronte ai quali non è possibile voltarsi dall'altra parte, se davvero si ha l'obiettivo di affermare l'irrinunciabilità di fondamentali valori umani . I valori insomma non sono istruzioni per l’uso . Sono soprattutto orizzonti possibili. Le str